Tour Montesarchio- Sant’Agata dei Goti -Benevento – 20 dicembre 2022

49,90 

  • Ore 8.00 ritrovo a Piazza D’Armi ad Avellino (piazzale del Tribunale) per usufruire del pullman;
  • Ore 9.00 arrivo a Sant’Agata dei Goti: parcheggio e incontro con le guide
  • Visita al centro storico con l’antichissima Cattedrale dell’Assunta del 970, la romanica chiesa di Sant’Angelo de Munculanis, la Chiesa dell’Annunziata del XIII secolo, i numerosi palazzi nobiliari e il medievale Castello Ducale
  • Ore 13:30 Pranzo in agriturismo
  • Ore 15:00 partenza per Montesarchio e arrivo previsto per le 15:30
  • Visita al borgo antico di epoca medievale, Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, Chiesa dell’Annunziata
  • Ore 19:30 partenza e rientro previsto per le 20:30
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Sant’Agata dei Goti è uno dei borghi più belli della Campania che si si erge su una piccola terrazza di tufo e sembra quasi che sia sospeso sulla roccia. È qui che è stato girato di recente il film con Siano “Si accettano miracoli”, pellicola che l’ha reso ancora più famoso proprio perché nelle scene si possono ammirare le sue bellezze. È un borgo famoso anche per la sua tradizione culinaria tra cui il vino, specialmente la falanghina e l’aglianico. La città è divisa in due parti: quella moderna, di origine ottocentesca, e il centro storico, un borgo arroccato sopra un rilievo di tufo. Le origini di Sant’Agata de Goti sono evidenti fin dal suo nome, dal momento che si tratta di un antico centro longobardo, ma che fu anche dominato dai normanni e quindi dagli svevi, fino a passare sotto gli angioini nel XIII secolo.

Sulla rocca di tufo di Sant’Agata de’ Goti però probabilmente esistevano già insediamenti di epoca più antica, dal momento che nei dintorni sono state ritrovate necropoli sannitiche. Da vedere in città l’antichissima Cattedrale dell’Assunta, fondata nel 970, la romanica chiesa di Sant’Angelo de Munculanis, la Chiesa dell’Annunziata, che ha origini del XIII secolo, i numerosi palazzi nobiliari, il medievale Castello Ducale. Il locale Museo Diocesano conserva reperti archeologici, opere medievali e un’Annunciazione di Corrado Giaquinto.

Il borgo medievale di Montesarchio, sorge nel cuore della valle Caudina ed ai piedi del massiccio del Taburno, uno dei comuni più importanti della intera provincia di Benevento. Alcuni ritrovamenti archeologici attestano la presenza di insediamenti umani sin dalla preistoria. Il paese è diviso in due nuclei urbani: il più antico è dominato dal Castello medioevale ed è costituito da due borgate, Latovetere di origini longobarde e Latonuovo di origini normanne.

Il nucleo più moderno, invece, si estende lungo la Via Appia che mette in comunicazione la provincia di Benevento con quella di Caserta. Nel V secolo a.C. giungono nella Valle Caudina le prime popolazioni sannite che danno origine ad un ricco insediamento che intraprenderà poi rapporti commerciali, attraverso la Via Appia, strada di collegamento tra Roma e Benevento, con le città campane sia dell’interno che della fascia costiera.

Qui nasce la antica città di Caudium, fortificata poi dai Romani a guardia della Via Appia. Le prime notizie storiche documentali di Montesarchio risalgono al XII secolo quando era proprietà del normanno Umfredo; poi gli Svevi ne fecero dono a Giacomo d’Aquino per passare fino alla metà del XV secolo alla casata dei Della Leonessa. Per volontà di re Ferdinando II di Borbone il Castello e la Torre diventarono una delle più dure prigioni del Regno di Napoli in cui furono rinchiusi i patrioti Carlo Poerio, Nicola Prisco e Michele Pironti.
Oggi il Castello è sede del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino. Oltre al Castello medioevale ed alla Torre aragonese, è da vedere la chiesa dell’Annunziata (XVII - XVIII sec.), realizzata a partire dal 1613 per volere del principe Giovanni D’Avalos d’Aragona. Alle spese della sua costruzione partecipò anche il cardinale Orsini, che nel 1694 consacrò la chiesa. Interessante è anche il Convento di S. Francesco, di origini medioevali, che si erige ai piedi del Borgo antico; edificato forse in seguito al passaggio in questa Valle di S. Francesco, fu abbattuto nel XVIII secolo e ricostruito notevolmente ingrandito.

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